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36 sermone quinto.

5Colui trapassi o coll’infamia duri,
Che de’ più sacri affetti e più gentili
Mercato fa con temerarie o cupe
Arti proterve. All’utile ricambio
De’ servigi, che l’uno all’altro rende
10Coll’ingegno e coll’opra, intento io miro;
Benedicendo a Lui, che in mille guise
E per terra e per mare e per l’immenso
Aere lasciava della sua possanza
I segni impressi, e dischiudea la fonte
15Di meraviglie varïate e nuove
Ai mortali, che poveri ed inermi
Al mondo nati coll’eterno raggio
Della mente svelâr le occulte forze,
Che per terra e per mare e per l’immenso
20Aere domate al domator sovrano
Moltiplicando van con più diletti
Studi e compensi il riserbato impero.
Ai bisogni mutabili e diversi
Risponderanno le fatiche umane
25Allorchè tutti per diversa via,
Benchè mirando al fine unico e solo
A cui siam tratti coll’aiuto alterno,
Al proprio uffizio con pensiero accorto
Volgano il braccio, onde l’usanza accresca
30All’uno il destreggiar valido, all’altro
Il pronto imaginar, sì che l’impresa
Con lavoro più facile e securo
Meglio si compia e di più lieti frutti
Le speranze consoli e il premio arrechi.
35Tu quella parte che al bisogno avanza,
Per la mia parte volontario cedi,
Di cui provi difetto; e siamo entrambi
Pel nostro desïar paghi e contenti.