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la povera infanzia. | 187 |
Di fresca ed ospitale ombra cortesi,
Nutricheranno di giocondi frutti
Eletti semi. Il tenero garzone,
Di cittadino, di marito, e padre
260Alle virtù si allevi; e coll’impuro
Soffio non turbi la serena fronte
Della pudica vergine, che degna
All’onore del talamo salendo
Compia di madre il venerando ufficio
265Accorta e saggia, e memore di quando
Povera bambinella i casti preghi
Nell’amato ricovero scioglieva,
Umile in atti, reverente e pia,
A gentilezza e ad onestade il core
270Cogli infantili palpiti dischiuso.
Anime belle di pietade amiche
Su su movete; ed alla prima pietra,
A fondamento posta, altra si aggiunga
Ed altra, fin che l’edificio intero
275In alto s’erga con modesta fronte.
Di ambiziosi nomi e alteri vanti
Altri s’appaghi. Una la fede, ed una
Fra noi sia l’opra e la speranza. Al cielo,
Mentre la cieca turba vi rinnega,
280Gli occhi volgete; o un vano simulacro
Indi abbracciando, i monumenti vostri
D’imbiancati sepolcri il nome avranno.