Oh quali ad essi pendono sul capo,
O penderanno in breve alla delusa
E vana inconsapevole progenie 30Per essi nata, orribili sciagure!
Finchè i lontani e del lor meglio accorti
Nipoti non emendino degli avi
Le involontarie colpe; e al santo vero,
In cui la innamorata alma si specchia 35E pace trova e libera sorvola
Oltre la cerchia degli umani inganni,
Traggan le genti affaticate e stanche.
L’aure assordar di flebili lamenti
Dimmi che giova, se l’ingegno e il nerbo 40Manchino all’opra? e di più bella etade
Fantasticando ignote meraviglie,
Del noto strale ricalcar la punta
Verace in petto alle dolenti turbe?
Alle dolenti turbe, inferme ed ebre, 45Che a torbide e corrotte acque beendo,
Stupidamente aggiransi d’intorno
Con sitibondo labbro a cui si nega
Il ristoro di limpida sorgente.
Mal abbiasi colui, che dell’umana 50Schiatta in armento stupido conversa
Tanto si duole meno o più si piace,
Quanto si affida più col lieve cenno
Della verga trattare un gregge muto.
Che indocile talora ogni ritegno 55Spezza e i ripari abbatte, e guasta e schianta,
E dove il lusingar oda fallace
Con cieco istinto ribellando corre;
Sì che la terra d’uman sangue rossa
Agli atterriti popoli, per lunga 60Infelice stagion, degli empi voti