Di malèfici influssi impuro nembo!
Il senno alla bontade, il sentimento
Alla ragion si attempri, e di sincero 30Gaudio paga sarà l’interna voglia,
Che mai pace non ha finchè discordi
Son nostre facultadi, onde il verace
Apprender certo e il ben amar n’è dato.
Di loro armonizzar maestra è l’arte, 35Che il fanciullino per la mano piglia
Dapprima allor che mal secure stampa
L’orme con piede incerto, e dai soavi
Labbri pendendo della dolce madre
I cari vezzi e i cari baci alterna; 40E poi che legge nel paterno volto
Pronta degli atti suoi lode o rampogna
Scosso al severo balenar d’un guardo,
E confortato del benigno riso,
Che misto a reverenza affetto ispira. 45Indi lo guida grandicello o tenta
La compagna fedele entro le porte,
O cedevoli troppo o troppo dure,
De’ garruli licei guidarlo; e spesso
N’esce intronata, intimorita e vinta, 50Per qual colpa e di cui non dico, quando
Pur non le fosse dell’entrar negato
L’assenso dove della sferza al fischio,
Rumoreggiando del polmone il mantice,
Si travaglia a gonfiar di poco vento 55I palloncini, che lo scarso vano
Apprestano d’intorno e tumidetti
Poi lanciansi a scherzare all’aure in preda.
Ma, varcato degli anni il più ridente
Cerchio, l’amica e vigile custode 60O attenda fuor delle loquaci scuole