Il premio paghi delle altrui fatiche
Al tuo bene rivolte? A questa norma
La mente affisa; e la ragion riposta 145De’ pubblici tributi nel bisogno
E nel servigio pubblico ritrovi.
Loro discrezïone indi misuri,
Se al sacrificio minimo risponda
Il servizio maggiore; e questo sia 150Pari al bisogno e pronto. Il tempo, il loco,
Il modo scegli ad evitare acconcio
Le importune ricerche, i repentini
Sforzi molesti e le coperte fraudi.
A te non giunga logora e sparuta 155Per cammin lungo, avviluppato e torto
La moneta, che a me di fresco conio
Dalla tasca evocavi. Il reo costume
Lascia che i vani sogni e i pazzi giochi,
Onde vinci tu sol che l’urna tieni, 160E le infelici cabale fomenta.
Nè la feconda pianta abbatterai
Per raccoglierne i frutti, onde poi sempre
Il famelico dente asciutto resti.
Varia di nome e forma e di sostanza 165È de’ balzelli l’avida famiglia,
Che più le voglie stemperate allarga
E meno abbraccia; simile a colui,
Che dietro al corpo di persona viva
Correr sognando, stringe al vuoto petto 170Una immagin che al vento si dilegua.
Non sempre il finanziero abbaco mostra
Che il due sommato al due risponda al quattro:
Anzi talor, se il quattro al quattro aggiungi,
Dell’otto invece appena il due consegui. 175Voi, che all’onesto il tergo rivolgendo