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novella cxviiii 529

ché la reina era alquanto dilungata dalla porta, non udendo sì presto, più e più volte colui picchiò. Ultimamente la reina in una giubba venn’e l’uscio aperse; lo gaglioffo con ira gittò lo scannello per darle innella faccia — e dato l’arè’ se non che la reina schifò il colpo — , dicendole: «Puttana, che hai fatto a venire?» Ella temorosamente in braccio lo prese e dentro lo messe, e fatto come messer Astulfo ditto avea in presenza de’ re, e poi misselo fuori. Lo re, che tutto hae veduto, disse: «Per certo, Astulfo, io sono diliberato non volere più vivere al mondo e vo’ che tùe et io ci partiamo di questo luogo et a persona non lo facciamo asapere, e pigliamo dell’argento assai per ispendere e scognosciuti a piedi senz’altra compagnia ci partiamo con intenzione di mai non ritornare fine che qualche aventura non ci viene alle mani che ci faccia certi del nostro ritorno». Messer Astulfo disse che volentieri si partirè’ dalla moglie se a lui piacesse, e con lui andarè’.

Lo re disposto a partirsi, senza altro dire, presi molti denari secretamente si partirono e caminarono verso Toscana per là passare tempo. E giunti che funno innel contado di Fiorenza in una villa chiamata Paretola, domandando del camino per andare in verso Pisa, fu loro contato che la via di Empoli era buono camino e poi da Saminiato; e di quine se a Lucca volesseno essere, lo camino era per la Cerbaia, e da Lucca a Pisa ha x piccole miglia. Costoro, inteso lo camino, si partirono da Paretola e vennero verso Saminiato dove fu loro contato che Lucca era piccola terra et assai ben posta, e piena di gran mercadanti e devota di molti santi. Lo re e ’l compagno, diliberati di venire a Lucca, passonno da Santa Gonda e Santa Croce e poi a Fusacchio, dirizzandosi verso la Cerbaia.

Et essendo del mese di luglio gran caldo, come funno giunti in un bell’oraggio et ombrina dove è una dilettevole acqua, si puoseno per lo caldo a riposo. E mentre che in tale maniera stavano, viddeno verso Lucca per la Cerbaia venire uno il quale in collo avea una gran cassa di molto peso, venendo assai agiatamente. E come fu presso a’ luogo dove lo re e ’l compagno erano a una arcata, diliberò lo re nascondersi lungi da quell’acqua per vedere qual camino quell’uomo far vorrà. E come diliberò misse