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522 g. sercambi


DE INIMICO RECONCILIATO NE CONFIDETUR

Al tempo che li pisani erano signori di Lucca e Pisa, un Gualfreduccio e ’l Sessanta isbanditi, l’uno la fregò <a l’>altro per comparatico.

N>el tempo che fu tagliato la testa a’ Bergolini di Pisa et i Raspanti rimaseno signori di Pisa e di Lucca, fu innel contado di Lucca in una villa nomata Camaiore (posto che già fusse castello, in quel tempo era senza mure) uno nomato Gualfreduccio di Maletaccole, isbandito per molti micidi che fatti avea de’ suoi contrari e d’altri; infra’ quali che morti avea, fu uno di quella terra nomato Ciuglio, fratello d’uno nomato il Sessanta. Il quale Gualfreduccio, doppo tale micidio fatto del ditto Ciuglio, a preghiere d’alquanti suoi amici e d’altri si ridusse a pace col ditto Sessanta fratello del ditto Ciuglio; e per dimostrare più amore, il preditto Sessanta si fe’ compare del ditto Gualfreduccio.

E come omini isbanditi l’uno e l’altro di continuo andando armati di corazze e di cervigliere lance e falcioni et altri armi, steo il ditto Sessanta alquanti anni col ditto Gualfreduccio a una guerra, mangiando e bevendo, dormendo e stando insieme soli e con altri compagni, non dimostrando tra loro alcuna malavoglienza, intanto che per lo paese si ragionava il ditto Sessanta amare più Gualfreduccio che sé proprio. Et il ditto Gualfreduccio si confidava tanto innel ditto Sessanta che più che di fratello li portava fede (O sciocchi, che credete che colui che è stato diservito non tegna sempre a mente il diservigio a lui fatto! Né mai del cuore li esce, e qual pensa che altro ne sia è pogo savio!).

E stando i preditti in tale maniera per la vicaria di Camaiore, oggi in un luogo domane in uno altro come li sbanditi fanno, essendo di state e ’l caldo grande, divenne che una romea assai giovana passando dove il ditto Gualfreduccio co’ compagni erano in aguaito, la ditta romea dinanti al ditto Gualfreduccio rapresentata fu. E volendone prendere suo piacere, quella da parte trasse e cavatosi di testa la cervigliera e dinanti isbottonatosi la corazza per poter più diletto di tale prendere, calatosi le mutande