Pagina:Sercambi, Giovanni – Novelle, Vol. II, 1972 – BEIC 1925048.djvu/19


novella cxvii 517

Elcopatrassa, bella di suo corpo, usando le chiese non le fallirebbe, essendone molto geloso pensò spessime volte oltra l’usato andare visitando le chiese del paese intanto che niente altro facea; per la qual cosa da’ vicini era chiamato frate Papino. E perché era assai di grossa pasta, non sapendo altro che ’l paternosso, digiunava et erasi fatto delli disciplinatori. E tutte queste cose facea per amore di Elcopatrassa sua moglie, la quale era di xxiiii anni, bella e ritonda che parea pure uno corombalo rosso e per l’astinenza del marito e delli digiuni facea più astinenza di quel fatto che ella non arè’ voluto. E talora che ella arebbe voluto dormire con lui e scerzare, elli li racontava le dolce prediche che udite avea; e con queste cose e simili spessime volte la contentava a suo parere.

Ora avenne che, morendo il prete o vero abate di quel comune, uno monaco della villa, il quale più tempo in Bologna <stato era>, fu per li omini della Valle eletto e chiamato abate. Avea nome questo abate don Muggino et era giovano e robusto della persona e bello; con cui frate Papino prese somma domestichezza, chiarendoli ogni suo dubio. Et avendo con lui presa molta domestichezza, spessissime volte lo menava a cena et a desnare con lui. E cognoscendo don Muggino la condizione di frate Papino e della moglie, e vedendola sì bella e fresca, s’avisò che la donna dovesse patire disagio di quello che le donne sono più desiderose. E pensòsi di volere tollere fatica a frate Papino et inducer la donna a’ suoi piaceri.

E postoli li occhi a dosso più volte ben astutamente, tanto fece che la donna di quel medesmo desiderio s’acese che don Mugino aceso era. Et acortosi il monaco che la donna era infiamata di lui, quanto più presto potéo diè opera di trovarsi con lei. E trovatosi con lei, suo pensiero le narrò; e posto che ben la trovasse disposta a dare effetto all’opera, nientedimeno ella fidar non si volea esser col monaco in neuno luogo fuora di casa; <et in casa> non era modo, perché ’l marito rade volte per gelosia sola <la> lassava. Di che il monaco portava assai dolore.

E stando più tempo in tal maniera, li venne pensato un modo di dover esser in casa sua senza sospetto. E chiamò frate Papino