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98 g. sercambi

 . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . vedendo, pensava dover perdere la piumata, malanconosa stando e niente rispondea. <La sorella> monaca di Matteo disse: «Checca, io ti voglio dimostrare bella cosa che pure immaginandola mi fa un piacere sentire». Checca per ispasso più tosto che per altro pensier si mosse. La monaca la menò dov’era il fieno, e quine trovato Matteo, si ralegrò, ma stupefatta dimostrando disse: «Che vuol dir questo, o monaca?» La monaca disse: «A me pare uno ugello il quale qui è venuto per beccare innel vostro granaio, che volentieri io vorrei che un simile venisse a beccare innel mio». Checca, che provato avea spesso tal cosa, non curando la monaca s’acostò a Matteo; Mateo fattala certa che la monaca era sua sorella, fu lieta. E gittatala in sul fieno, quine preseno diletto e piacere a loro agio. La monaca, vedendo sentendo aspettando, fornìo il suo desiderio e chiamò Checca dicendo: «Andiamo a madonna la badessa, e dicoti che io ho sparto e tu hai ricolto». Checca consolata si mosse et alcuni fili di paglia, o vero fieno, avea alle reni apiccate.

Venuta alle compagne, la badessa cognoscendo disse: «Checca, tu se’ bella ora; fusse io stata quella cosa che quella paglia dirieto ti fe’ apiccare!» Le donne ch’erano con Checca, cognoscendo quello che sa fare la femina e vedendo Checca innel viso e ne’ panni dirieto increspati e la paglia, pensonno di lei sospetto e disseno: «La badessa se ne potrè’ assai contentare a trovarsi si giovana e bene stretta come tu, Checca!» Checca, che intende le parole, infingendosi di intendere disse: «Madonna la badessa e voialtre, <poi> che qui siemo venute per prendere diletto e piacere, non bisogna motti, ma se altra volta ci seremo, delle paglie non essendocene, per noi se n’aregherà». La badessa disse: «Costei ci fu altra volta». E ditto alle monache che i maccheroni fatti aregassero e dell’altre cose, e così fu fatto e mangionno in santa caritade. E quine stato presso all’ora della cena le donne e Checca preseno cumiato; la badessa offrendo loro lo monestero e loro acettando, si partirono.

Giunte le donne a casa, ciascuna stimando Checca lo giorno aversi prima piena di sotto e poi di sopra, non voleano più con lei andare a feste, e così le disseno la mattina seguente: «Checca,