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novella xv 83

cresca et ingrossi il vostro compagnone, che bene avete pensato».

Lo prete montato in sul tetto, monna Soffia con una pertica picchia il tetto: il prete sente, discuopre il tetto e per le tempie mette il suo compagnone assai prospero e cominciò a pisciare sopra lo ’ndivino. Lo corbo, che naturalmente trage alla carogna, come sentío l’odore della carogna del prete, subito alzati li occhi verso il tetto, vedendo il compagnone di prete Rustico, stimando fusse carogna com’era, subito volando, cogli artigli, col becco tale carogna prese. Lo prete, sentendosi per la coda preso, subito cominciò a gridare.

Bartolo, che innel campo era a lavorare, alzati li occhi al grido vidde prete Rustico in sulla sua casa gridare. Partisi et a casa n’andò, quine u’ vidde il suo indivino tenere stretto la carogna del prete. Bartolo gridando: «Indivino, tieni forte!»; prete Rustico, udendo Bartolo, per lo dolore e per la paura del morire dicea: «O Bartolo, io mi ti racomando!» Bartolo gridando allo ’ndivino dicea: «Tiello forte!» Lo prete avendo pena grande disse: «O Bartolo, io t’imprometto se allo ’ndivino mi fai lassare che mai in questa casa non entro. E più, che io ti vo’ dare fiorini 300 et uno cavallo et un guascappo nuovo, e tu mi fà lassare». Bartolo, udendo ciò che prete Rustico ha ditto, disse ch’era contento; e preso la corda dello ’ndivino e stirato l’ha per modo che tutta la carogna del prete isquarciò (che poi non molto tempo visse).

Venuto prete Rustico in casa e dato a Bartolo fiorini 300 e lo cavallo e ’l guascappo e quasi morto andatosene, Bartolo montò in sul cavallo e co’ fiorini 300 e col guascappo si misse et andò per quella via dove Pincaruolo era andato. E trovatolo disse: «Quel tuo indivino vale quello dicei», e tutto li contò la novella del prete. E poi disse: «Giovano, io non ti pagai bene: ora ti do questo cavallo e fiorini 300, ma io ti prego che i buoi mi rendi e questo guascappo mi rimagna». Pincaruolo disse: «Io sono contento». E preso li denari e ’l cavallo, e’ rendéo i buoi et acomandònsi a Dio.

Pincaruolo, montato a cavallo co’ fiorini 800, dice fra se medesmo: «Io posso esser un gran signore; e poi che io sono a cavallo et ho tanti denari, da qui innanti mi potrò far chiamare