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XIII


Udito il preposto la dilettevole novella de’ cattivi preti e tutta la brigata vedendo ridente, disse a l’autore, poi che la novella ha sì confortata la brigata, che li piaccia per lo dì seguente ordinare con bella novella di conducere la brigata a Cortona. Al quale l’aultore disse che volentieri ubidirà il suo comandamento; e venuto il giorno, rivolsesi alla brigata, parlando disse:


DE MULIERE VOLUBILI

Di monna Leggiera.


Innel contado di Perugia, apresso alla terra, era una donna nomata mona Legiera. Avendo il giorno di uno sabbato soppellito il marito, non finendo di piangere in casa tutta sgrafiandosi del perduto tanto caro marito, intanto che mangiare né bere vuole, ma con sospiri e lagrime tutto il giorno passò né mai persona consolare la potéo. E partito le persone e donne della casa, con uno lume come fu notte andò sopra il monimento a piangere il suo marito.

Ora avenne che il giorno era stato uno gentilotto ladro di Perugia apiccato per la gola, di che il podestà avea comandato a uno suo cavalieri di Spoleti nomato ser Cola che sotto pena della testa la notte dovesse guardare quello impiccato, acciò che i parenti non lo sponessero. Di che essendo il ditto ser Cola stato fine a notte a guardare, avendo gran sete e non sapendo ’ve andare, vedendo i’ lume che al monimento era circa a uno miglio di lungi, pensò quine dovesse esser qualche persona a cui elli potrà domandare