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novella xii 69

mia non posso usare». E pensa andare a udire l’officio in Santa Maria Filicorbi, quine vicina. E così la mattina seguente se n’andò a Santa Maria: prete Ronchetta di Santo Angelo ch’è quine capellano, vedendo la donna venire in chiesa, subito pensò dirle il suo pensieri. E preso tempo disse: «Donna, io ti vorrei roncare»; e altre parole disoneste le disse, le quali la donna incorporato, tutto stimò volerla a Vanni suo marito contare la mena de’ ditti preti.

E subito ritornata a casa, a Vanni disse quello che da’ ditti preti avea ricevuto di villania. Vanni che malcontento era di ta’ cose, cognoscendo la sua donna netta disse: «Io voglio pagare costoro secondo hanno meritato»; dicendo: «Margarita, ora si vedrà <se> il tuo onore e ’l mio vorrai mantenere». La donna disse che sì, se ne dovesse morire. Vanni disse: «Farai che domenica vadi a San Paulino e come prete Anfrione niente ti dice, ascoltalo e dilli che tu sii contenta che la sera vegna a te in sulle tre, dicendoli che io sia ito di fuori. E dato l’ordine con lui, te n’andrai a San Piero Macaiuolo et a prete Bonzeca dirai il simile, e poi a prete Ronchetta farai lo simigliante. E venuta l’ora della sera, ciascuno metterai in fondaco e cenerete. E cenato, farai in tre bigongioni tre bagni: l’uno giallo, l’altro rosso, l’altro arzurro, faccendoli lavare tutti a uno colpo. E quando sentirai romore fara’li entrare così nudi innella botte, e tu tira il tempano a te». La donna disse di far tutto, e la mattina a ciascun de’ ditti preti diè l’ordine che la sera venissero, non sapendo l’uno dell’altro.

Passato il giorno, la donna fe’ fare da cena; e sonato le tre, prete Anfrione fu lo primo che dentro entrò: la donna lo misse in fondaco. E poco stante prete Bonzeca fu venuto: la donna lo misse quine u’ era prete Anfrione. Trovandosi insieme dissero: «Ora ci siamo amendue». E ciascun disse il modo dello ’nvito. E poco dimorò che prete Ronchetta fu venuto; e chiuso l’uscio lo menò innel fondaco, dove, tutti e tre ricognosciutosi, la donna disse: «Poi che tutti e tre m’avete richiesta d’amore io non vedea più atto tempo a potervi tutti servire se non stasera; e pertanto state contenti che per tutti ce n’ha. E dapoi inne l’altri giorni potrà ciascun di voi prendere di me piacere». Li preti contenti,