Pagina:Sercambi, Giovanni – Novelle, Vol. I, 1972 – BEIC 1924037.djvu/68

XII


P>osatosi la brigata e ’l preposto ad Arezzo, e quine la notte con piacere dormiro.

La mattina levatosi la brigata per cambiare verso Castiglione Aretino, udito il preposto la bella novella de’ frati morti, auto compassione di prete Andrea, voltandosi a l’altore disse che li piacesse contentare la brigata d’una bella novella per lo camino che aveano lo giorno a fare. Lui come ubidente disse che quello farè’ volentieri. E voltòsi alla brigata parlando alto e disse:


DE VITUPERIO PIETATIS

Di Vanni tintore, di San Paulino.


N>ella città di Lucca, innella contrada di San Paulino, era uno tintore nomato Vanni, lo quale avea una sua donna onesta, assai giovana, nomata madonna Margarita, la quale si dilettava volentieri di udire la parola di Dio e molto usava la chiesa di San Paulino.

Divenne che, faccendo alla chiesa ditta ogni giorno suo viagio, uno prete di tal chiesa nomato prete Anfrione: «O cuor del mio corpo, come mi fai morire lo cuore e crescer la verga! Parlami». La donna udendo tali parole disse: «Ogimai non è più da venire». E pensò andare a San Piero Macaiuolo, quine presso a xx braccia, innella quale uno capellano di San Paulino chiamato prete Bonzeca officiava. Invaghendosi di costei, come sola a San Piero la vidde venire, disse: «Anima mia, io ti prego che tùe presti la tua bonzora al mio chierico che sotto mi sta». Monna Margarita senza parlare di quella chiesa uscìo dicendo: «Omai innella parocchia