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e lavare avendo fatto l’acqua scaldare. E quando senti l’uscio, metteli innel calcinaio». La donna tutto ascoltato disse: «Ranieri, lassa fare a me».

Passato la notte e venuto il giorno, monna Nese andata alla chiesa e trovato frate Ghirardo, il quale le disse: «Io v’ho ditto mio volere»; la donna disse: «Frate Ghirardo, io hoe udito la vostra volontà, e di vero io non avendo il modo non v’ho potuto dire quella buona risposta areste voluto. Ma ora che ’l mio marito va sabbato a Genova a comprare coiame potrete venire domenica sera a cenare meco et aremo tutta nostra intenzione; e nol dite a persona». E frate Ghirardo gioioso si partìo e pensò mandare a casa di monna Nese uno paio di caponi: e andò a uno monestero di donne e compròli e secretamente per una vecchia a casa di monna Nese li mandò. Entrata la donna innella chiesa, frate Nastagio vedutola volse dire. La donna disse come avea ditto a frate Ghirardo. Contento frate Anastagio dar luogo al suo desideroso apetito, pensando alla donna donare qualche gioiello e’ quello compròe. Andata la donna a l’altare, quine e frate Zelone l’aspettava: la donna simile parole li disse che a l’altri ditto avea. E così lieto frate Zelone da lei si partìo spettando la domenica.

La donna che già avea ordita la tela, pensando di tesserla a casa ritornò et a Ranieri suo marito tutto contò. Lo marito dando suono dovere andare a Genova intanto che per tutto lo vicinato fue sentito, li frati sentendo l’andata di Ranieri ciascuno per sé disse: «Io arò mia intenzione di quel fresco giglio d’orto». E così passò quel giorno ch’era vernadì. Lo sabbato mattina Ranieri messosi in punto per dimostrare andare a Genova, mandato in sulla barca alcuno matrassino, fu stimato l’andata esser vera.

Passato il sabato e la domenica venuta, a ciascuno frate pare mille anni che ’l dì passi. La sera venuta, frate Ghirardo entrato all’ora ditta a casa di monna Nese, <monna Nese> aprendo l’uscio lo misse dentro; e’ lei volea baciare, monna Nese disse: «Assai aremo del tempo; andate là e intanto fi’ cotta la vivanda e ceneremo e poi a letto ce ne potremo andare». Frate Ghirardo contento passò dentro. E poco stante frate Anastagio giunto, aperto la porta la donna per lo simile modo lo mandò dove frate Ghi-