Pagina:Sercambi, Giovanni – Novelle, Vol. I, 1972 – BEIC 1924037.djvu/62

62 g. sercambi

porta per vedere là u’ la donna entrava, e cognosciuto la casa esser assai vicina de’ luogo, salvo la piazza in mezzo, comincioron a pensare in che modo la potessero avere.

Frate Ghirardo, accorgendosi di frate Zelone e di frate Nastagio che vaghegiavano madonna Nese, disse: «Per certo io sarò il primo che li canti il mattino in sul corpo». E pensò la mattina rivenente dirle suo volere senza farlo ad altri asentire, guardandosi de’ compagni. Frate Nastagio disse che se lui potea senza frate Zelone avere l’amore della donna, che li parea esser papa. Frate Zelone, desideroso di giungersi colla donna a nude carni, pensò di volere solo in chiesa sempre stare per potere la sua imbasciata fornire con la donna.

<La donna>, non sapendo quello che li tre frati aveano in pensieri, com’era uscita se n’andò alla chiesa. Frate Ghirardo, ch’era più pratico della venuta della donna, trovandosi in sulla porta, alla donna disse che volentieri li cantarè’ lo mattino in sul corpo, et altre disoneste parole li disse. La donna, non parendo suoi fatti, entrò in chiesa et apresentòsi all’acqua benedetta. Quine essendo frate Nastagio, cominciandola a mottegiare dicendole: «Se io t’avesse, sarei meglio che papa»; la donna, udito questo frate aver detto secondo frate Ghirardo, non faccendo vista di turbarsi, ma fra sé dicendo: «Che malanno vorrà dir questo?», e mossesi et andòne a uno altare a dire suoi orazioni. Frate Zelone se l’apressòe a lato e disseli se lui si potea congiungere con lei a nude carni che sarè’ contento. Et altre parole disoneste le funno ditte. Madonna Nese avendo inteso tali cose, non mostrando malinconosa di chiesa uscìo; et alla casa tornata, li frati guardandosi <l’uno> dall’altro, ciascuno la mirava quanto potea. Giunta la donna a casa, come savia niente si mostrò turbata al marito, pensando quello che ditto li era stato fusseno frasche.

Passò quel giorno, e l’altra mattina andando alla chiesa, disonestissimamente per frate Ghirardo li fu più che di prima ditto sua intenzione. Madonna Nese, vedendo tanto vituperio, non dimostrando curarsene al suo luogo se n’andò dove altra volta er’ita a dire suoi orazioni. Frate Zelone li cominciò a legger il decretale dicendo: «Donna, io penso se sotto me starai, farti molto lieta