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novella x 59

mani del vescovo, li guanti con tutte l’anelle si misse in seno; e poi, levatoli la mitola di testa, se la misse in seno; e così andando, ogni gioiello si mettea in seno.

E mentre che tali cose si faceano, aparve un grande splendore innella chiesa, ché i calonaci, avendo cenato, venìano a spogliar il vescovo, co’ torchi accesi e croci oncenso salmi e latanie. Vedendo questo, i’ ladro avendo paura, senz’altro dire a Figliuccio, la pietra lassò cadere. Figliuccio innel sopolcro rinchiuso (non però che alcuno spiraglio di lume non vi fusse), e per la finestra i’ ladro si fuggìo. Figliuccio sentitosi coperto stimò quine esser la sua fine; ma poi ricordandosi che i’ ladro li avea ditto che i calonaci doveano venire, stimò che’ calonaci fusseno quelli che aveano messo paura a’ ladro, e diliberò star cheto e veder quello che’ calonaci far doveano, avendo tutti li gioielli in seno.

Venuti li calonaci al monimento con orazioni e lumi, aperto il monimento e la pietra missa in terra, e ditto: «Chi sarà quello che dentro enterà?», uno chiericastro più tosto giovano di senno che di tempo disse: «Io». E gittatosi bocconi, e le gambe dentro misse per volersi innel monimento calare. Figliuccio, veduto le gambe, subito quelle prese stringendole per modo che il chierico sentìo e di paura quasi morìo, gridando: «Socorretemi!» Li calonaci e li altri chierici che quine erano, di paura tutti sbigotiti si fugirono, li lumi si spensero, la croce per terra caduta, le gambe percosse innelle banche che quasi se le ruppeno, e non cessando infine che innelle loro camere funno enserrati la paura loro.

Lo chiericastro avendo molto gridato e tramortito per paura, Figliuccio, che sente fatto silenzio innella chiesa, del monimento uscìo e a l’uscio della chiesa se n’andò e quello aperse e di fuori in uno fienile si puose a dormire spettando il giorno. Lo chiericastro risentito, e liberò le gamb’e il più tosto potéo alle camere de’ calonaci se n’andò dicendo ch’elli erano stati troppo presuntuosi ad andare in chiesa che non era ancora mattino: «E se male ce n’è avenuto noi l’abian bene comperato; e anco, ora che ’l monimento è aperto, altri rubasse il vescovo farè’ molto bene». E così si steono.