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504 | g. sercambi |
fu di necessità colle forbici tagliare tutto quello che la vescagine tenea. E tra coll’acqua e colle forbici più di iiii ore steo sempre tenendo scoperto tutto dinanti e dirieto, avendo riceuto molto freddo.
Li compagni, che niente di tal cosa sanno (eccetto uno, cioè Salamone), veggendo che Sardo non venia, a taula si puoseno e desnaron di vantagio, e poi andaron a vedere l’opera che Sardo avea fatta. E giunti a lui, dove trovandolo col culo alzato disseno ridendo: «Or che, se’ giunto, che non ti potea alcuno contentare? Ora hai trovato uno che contentato t’ha». Sardo cheto a niente rispondea. <E così> fine che tutta notte fu, stando molti dì senza parlare a’ compagni. Li compagni ciò vedendo disseno: «Sardo, se ti trovi più questi modi che tenuti ci hai fine a qui, noi ti faremo altro che fatto t’abiamo». Sardo, che si vede esser vituperato, steo contento né mai più dilegiò né beffò altrui, e della <beffa> ricevuta fu contento.
E per questo modo fu fatto umile quello che tutta la superbia credea comprendere.
Ex.º cxiiii.
FINE DEL PRIMO VOLUME