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di me». E chiuso l’uscio e disarmata, a letto s’andò a posare.

La vecchia, desiderosa di ritrovarsi con Ginevra per dirle villania, tutta la notte non dormìo e la mattina se n’andò alla casa di Ginevra per vedere se di quella alcuno omo uscisse. E stato alquanto, la zia di Ginevra uscio fuori senza Ginevra et andò alla chiesa. La vecchia, vedendo aperto l’uscio, pensò trovar Ginevra innel letto con qualche omo, per poterla vituperare, e saglìo le scale. Ginevra che levata era faccendo alcuna massarizia di casa, come vidde la vecchia disse: «Veracemente il vostro figliuolo m’ha voluta mottegiare, che du’ volte l’ho spettato e lui ha fatto beffe di me». «Come?», disse la vecchia, «o figliuola mia, chi ci verrò’ tenendo tu omini armati in casa?» Ginevra ridendo disse: «Or ben veggo che elli è giovano, che in verità in quel modo che io spetto messer Renaldo, aspetto il vostro figliuolo». La vecchia pensò qualche nuovo modo e disse: «Or come aspetti tu messer Renaldo?» Ginevra disse: «Io vel mosterò». E subito se n’andò in camera, et armata, uscio fuori con una spada nuda in mano. La vecchia, contenta ch’era certificata dell’errore del figliuolo, disse: «Ginevra, messer Renaldo t’inganna». Ginevra disse: «Perché?» La vecchia disse: «Perché ti fa armare». «O l’altre non s’armano?», disse Ginevra. La vecchia rispuose: «No, ma fà un poco a mio senno: stasera quando il mio figliuolo verrà a te, aspettalo in una giubba di seta, e quello ti dice farai; e vedrai se io ti dico il vero». Ginevra disse che tutto farè’.

La vecchia partita e contato tutto il fatto, Chimento lieto; la sera venuta, la donna in una giubba con un doppioncello in mano, in sulla scala spettando Chimento; Chimento, vedendo la sera scura, entrò in casa; e sagliendo la scala, Ginevra abracciata, e basciòla. Ginevra che ancora non avea assagiato la dolcezza del bacio, disse che volea dire. Chimento postola in sul letto e fattala nuda spogliare, lui per fretta li panni si straccia e nudo rimane, in camicia, a bracciare Ginevra: e più volte fenno la danza amorosa. Ginevra, sentendo lo caldo de l’uomo, più che di prima piacendoli, disse: «O messer Renaldo, questo non sapete voi che sa Chimento!» E così più giorni tennero questo modo. Tanto che, livro le vi mesi, messer Renaldo tornò a Firenze.