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494 | g. sercambi |
magli, Landra in sul collo il percosse per sì gran forza non acorgendosene, che il ditto morìo. Lo romore grande, Polverella, che sente il fratello essere morto, con una lancia trasse a fiume, dove Landra se ne sarè’ andato, ma l’occupazione del Polverella lo fe’ riprendere. E volendolo pure uccidere, Johanni e messer Bartolo narrandoli quello che fatto avea, disseno che co’ loro n’andasse a Lucca e non volesse fare elli quello che la giustizia far dé. Lo Polverella mosso, è venuto colli altri a Lucca dove Landra stimò subito dover esser fatto impiccare.
E giunti il giorno di una domenica a Lucca et andati in Castello dove trovonno li rettori di Lucca — pisani, nomati messer Piero del Lante, Benenato Cinquini, Ugo di Guatto — , li quali, come viddeno Giovanni e messer Bartolo e li altri, dissero tra loro: «Che vorrà dire?». Et essendo dinanti alla loro presenzia, Johanni cominciò a dire, fatta prima la debita reverenza: «Voi sapete che io hoe comprato la gabella del bagno; et essendovi andato, avea riscosso fiorini c tra oro e moneta, e quelli in una valige missi. E venendomene, la valige mi cadde e costui la trovò; e ritornato arieto, trovai la valige serata e non vi trovai che lxxxx fiorini dove c doveano essere: e però costui me n’ha furati x, che merita morte, e per questa cagione ve l’ho qui condutto».
Li rettori, udito Johanni, dissero: «O voi altri, che volete dire?» Mortaio dice: «Io avea questa mia poltruccia in soccio: et essendomi caduta innel fango, chiamando aiuto, questo malvagio di rabbia prese la coda e per tal forza tirò che, cavato la poltruccia del fango, la coda in mano li romase. E sono disfatto di tal cosa; e se non che Johanni non mi lassò fare, io l’arei dato d’uno bastone in sul capo, tale che l’arè’ cara comperata».
Li rettori, voltatosi verso messer Bartolo, disseno: «O voi, messer Bartolo, che volete dire?» Lui rispuose dicendo: «Voi sapete io esser difettuoso di gotte, et ogni anno uso il bagno a Corsena et a me lo trovo finissimo; e per esser ben governato vi meno la mia donna. Di che, andando oggi verso il bagno e la donna meco in s’uno cavallo assai potente, questo ghiottoncello venendo incontra al cavallo della donna, il cavallo aombrò: la donna cadde e d’uno fanciullo si disertò, che gravida era di vi