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CXII


L>a dilettevole novella senza disagio condusse la brigata a Bertinoro, dove il preposto comandò che alquanto si danzasse e dapoi una piacevole canzone si dicesse, in questo modo:

«Tra tuo fugir el mio seguir sarà
se male o bene amor a me darà:
se tu in fugirmi arai ben lève pè,
in te seguir più ch’altro lève arò.
Fugge se sai, che infine i’ pur t’arò
se per affanno vincer posso te.
O tu, donna, fammi che amor né fé
contro a te lor nimica non porà».

E ditta, <il proposto disse che> andassero a cenare e dapoi a posar si vada fine alla mattina che levati furono; dove il proposto comandò a l’altore che una novella dica fine che giunti seranno a Ravenna. Il quale per ubidire disse: «A voi, giudici che arete a dare sentenzie, quando giustamente giudicate sete molto commendati, e faccendo il contrario sete biasmati; ad exemplo dirò una novella, in questo modo:

DE JUSTO JUDICIO

Indella terra nostra signoregiata da’ pisani fue un nostro lucchese: non sapendo far arte prese a comprare proventi.

A>l tempo che la nostra città di Lucca era da’ Bergolini di Pisa signoregiata, era in Lucca uno cittadino nomato Johanni Tedaldini, il quale non avendo né sapendo arte neuna stava in