Pagina:Sercambi, Giovanni – Novelle, Vol. I, 1972 – BEIC 1924037.djvu/489


novella cxi 489

la penetenzia in ii cose: l’una, che meco in xl dì non userai, e voglio teco digiunare; l’altra cosa fa tu». Lo marito contento quando ode dire che seco non debia usare, disse alla donna: «Stasera vo’ cominciare». E fe’ uno taulito con una sponda da lato dove fra’ Canoro stender vi si possa sotto al lucernaio della casa, dove sempre si vedea il cielo. La donna contenta lo fe’ sentire al monaco come la sera il marito principiava a volere fare la penetenza, che bene era che s’aparecchiasse a dovere con lei dimorare: tanto tempo quanto il marito starà riverto, lui serà bocconi. Lo monaco intes’e aparecchiò ben da cena.

E venuto l’ora, fra’ Canoro gittatosi riverto in sul taulito con li occhi al cielo, stando colle braccia disteso in croce, dicendo i paternossi; lo monaco con monna Menica si danno piacere a cenare. E cenato, se n’andarono a letto, dove il monaco fine a mattino in sul corpo di Menica bocconi steo. E quando venne tempo che partir si dovea, avendo più miglia caminato, la donna disse che la seguente notte tornasse; e così si partìo. Fra’ Canoro, ditto i paternossi et avemarie, essendo mattino, vestito si gittò in su’ letto e quine dormìo fine a dìe, digiunando. La donna alla presenzia del marito parea digiunasse, et in secreto s’impiea di sotto e di sopra, mangiando carne per ii bocche a bondanza.

Venuta la seguente notte, fra’ Canoro alla penetenza messo e lo monaco venuto a darsi piacere, e cenato, a letto colla donna n’andò. E perché alla donna il mestieri piacea et anco al monaco, non potendosi la donna tener d’alzare acciò che ben potesse pignare, che tutto il solaio dimenar facea, intanto che lo marito sentendo sì dimenar il solaio e la parete, avendo già ditto c paternossi, tenendo fermo il conto disse: «Deh, donna, che vuol dire questo dimenare?» La donna, ocupata dal monaco, disse: «Chi ha la mala cena tutta notte si dimena». Lo marito disse: «Ben te l’ho ditto: — Menica, non digiunare! — » E pur sentendo dimenare, dicea: «Donna, che fai?» Lei rispondea: «Di quello che io fo non te ne dar pensieri, però che io so quello mi fo, e tu dì la tua perdonanza». Lo frate alla perdonanza ritorna, la donna e ’l monaco si danno piacere, ordinando che per l’altra sera in altro