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diè ordine di parlare col monaco <a l’ora> di mangiare, scoprendoli lo petto suo. Per la qual cosa il monaco li disse che altro non desiderava che potersi con lei a ’gnude carni trovare per contentarla di quello che ’l marito contentar non la potea. La donna contenta dice al monaco: «Io sono presta a far quello vuoi, salvo che io non voglio di casa uscire, però se il mio fratello Paulo ciò sentisse non ci camperè’ che morti non fussimo: et in casa non veggo il modo che venir potessi però che fra’ Canoro di continuo a dir suoi paternostri si sta in casa e rade volte va al lavoro che non voglia che io con lui vada. E però converrà a noi trovar qualche onesto modo che a me venir possiate acciò che contentiamo li apetiti nostri». Lo monaco dice: «Donna, lassa fare a me: io darò al frate tuo marito una regola che agiatamente gran parte della notte insieme godremo». La donna dice: «Deh, per Dio fate tosto».

Lo monaco, per esser tosto alle prese, come fra’ Canoro a lui va lo tira da parte dicendoli: «Frate et amico mio, poi che io hoe preso tanta amicizia teco che quello che più amo farei participi, dir <ti voglio> di quella cosa che più da te dé esser amata: e cognosco che disideri andare in paradiso e fuggire lo ’nferno. Posto che non molto lieto mi sia narrarti le cose secrete del cielo, nondimeno per poter venire al disiato desiderio non guarderò apalesarti tal secreto. E pertanto ti dico che il papa e’ cardinali per aver la gloria di paradiso hanno ordinato (ma non vogliono che si spanda) che stando xl di in digiuno, et ogni notte stare fine a mattino in modo come fu Cristo crocifisso, cioè colle braccia aperte, in su uno solaio fatto per modo che il cielo vedere si possa, con ccc paternostri e ccc avemarie, e finiti se ne vada vestito a gittarsi in su’ letto, fine che livri sono li xl dì; et alora ogni peccato li è perdonato, e morendo ne va in paradiso, e di peccato che poi faccia non li è riputato a pena». Fra’ Canoro, ciò udendo, disse che tal penitenza far volea.

E subito se n’andò a casa e disse alla moglie quello che ’l monaco insegnato l’avea e il modo che dovea tenere. La donna, che vede che ’l monaco ha trovato modo di potere agiatamente con lei stare, dice al marito: «Marito mio, io voglio esser teco a fare