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novella cxi 487

prendere moglie una sua vicina nomata Menica, giovana di xxv anni et assai piacevole. E come diliberò misse in effetto, che a uno suo <vicino>, della ditta Menica fratello nomato Paulo, parlò domandando la ditta per moglie. Paulo, che vede il parentado di Canoro esser soflícente, posto che lui sia alquanto vecchio, fue contento. E fatto il parentado, la donna menata, dimorò alquanto tempo che niente di figliuoli acquistar potéo.

E vedendo il preditto Canoro che in questo mondo non era altro che tabulazione et angoscia, diliberò fra sé di voler tener vita di spirito prendendo veste di bizocco, faccendosi nomare frate Canoro, vivendo con molta dieta con suoi paternostri, visitando le chiese; e ben che fusse omo molto di grossa pasta, pur lo visitar delle chiese non restava. La donna, che spesso arè’ voluto di quello che frate Canoro non li dava, maladìa chi tal marito dato l’avea, dicendo: «Io almeno ogni notte una volta vorrei esser pasciuta di quello che le miei pari pascer si sogliono, et io cattivella non che una volta il dì fussi contenta, ma il mese passa che di sola una volta contentar non mi posso, però che frate Canoro mi dice: — Oggi è la festa di San Patrizio, domane si digiuna l’Avento, l’altro dì sono le Quattro Tempora — ; e così di giorno in giorno lo mese si passa. E pur quando a lato viene, ben che rade volte vi vegna, quella fa contenta». E questo lamento dicea fra sé spessisime volte.

E dimorando per tal maniera, venne a Passignano innella chiesa della ditta terra uno monaco giovano da studio nomato don Mugino, il quale essendo molto in iscienzia sperto fu fatto prete della ditta chiesa. Col quale frate Canoro, per imparare, prese una singulare domestichezza et amicizia col ditto monaco, intanto ch’e’ più volte co’ lui desnando, e talora lo monaco con frate Canoro a desnare et a cena andava. E fu tanta la domestichezza che lo monaco col frate prese, che acorto si fu la donna di frate Canoro esser mal pasciuta dal marito, pensò lui di gran parte poterla pascere.

E dandoli d’occhio, monna Menica acorgendosi di quello che ’l monaco facea, et innel medesmo apetito cadde per la sua voluntà adempiere che caduto era il monaco. E quanto più presto potéo