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CVIII


L>a dilettevole novella ditta condusse la brigata a Caj, dove quine di vantagio fine alla mattina dimoronno.

E levati, il proposto comandò che l’altore dica una novella fine a Ricanati, ma prima dica una canzonetta. Al qual e’ rispuose che fatto serà. E voltatosi disse:

«Chi ’l dover fa, mal dire non curi altrui.

A voi, omini che essendo ad alcuni offici non volete che altri senta quello faite e fuora di tale officio sempre volete che chi possiede i’ luogo a voi faccia asentire tutto, ad exemplo dirò una novella, in questo modo:

DE PRESUMPTUOSIS

Quando Pistoia vivea a comune <alcuni presuntuosi> al fine loro tutto voleano fare, né non voleano consiglio.

N>el tempo che Pistoia vivea a comune innel quale si facea l’officio delli anziani, erano alcuni pistoresi si presuntuosi che essendo all’officio dell’anzianatico voleano tutto fare né mai voleano consiglio da persona. E perch’erano molti quelli che tal vita teneano, non conterò i nomi però che lungo serebbe, ma dirò che s’elli avenia che diposto l’officio e montasse l’altro officio, subito i preditti, doppo l’entrata di ciascuno anzianatico, se n’andavano in palagio dicendo a li anziani nuovi: «Così si vuol fare e così si vuol dire». E tanto diceano, che tutto ciò che in quello officio