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novella cv 461

podestà: «Perché ci volete tener sì stretti che alcuno piacere prendere possiamo? Or come, sono li omini di Lucca della vostra condizione, che non potendosi dare alcuno piacere non vogliano che altri se ne dia?» Lo podestà disse: «Sì, e però non vo’ che a tali giuochi di che ho mandato il bando si giuochi». Li gentilotti, udendo sì tristamente parlare il podestà della sua terra, l’ebbero spacciato per una zucca vota, diliberando nondimeno osservare li suoi bandi ma per altro modo prender piacere. E comincionno a giucare alle nocciore, e poi alla piastrella et alla palla et a cotali giuochi d’ossa e di trottole come li fanciulli fare sogliono, con mettere denari assai e poghi secondo che di loro piacere era.

Lo podestà, che crepa d’invidia che vede che altri si prende piacere ora a un modo ora a un altro, deliberò tali giuochi divietare: e mandando il bando che i giuochi nuovamente cominciati far non si possano, li gentilotti disseno: «Ormai ci converrà filare come le femine, poi che tutti i diletti che li omini pigliar sogliono questo nostro montone maremmano di podestà ora ci ha dilevati».

E non potendo più darsi piacere, uno gentiluomo allegro disse a li altri: «Poi che tutti i giuochi che fatti abbiamo ci sono tolti, et io ve ne vo’ dare uno che ’l podestà tollere non ci potrà»; dicendo: «Chi ha voglia di giucare vegna fuori meco e quine vi mosterò il modo che giocar potrete senza pena; e tal giuoco molti giocar potrano». Udito li altri quello che quel gentile uomo avea ditto, di furia più di c si mossero e dirieto a tale n’andaro. E come funno fuori andati, a una meta di paglia s’acostarono, dicendo: «Ognuno che giucar vuole metta quello li piace che egualmente si metta». Di che acordati più di loro a metter iiii grossi per uno, lo gentile uomo disse: «Qualunca trae magior paglia di quella meta con ii dita, guadagni tutti questi denari». Acordati, cominciarono, e quello che magiore paglia traeva, vincea. Piacendo a tutti il giuoco, si divisero, e per tutta quella contrada eran moltissimi che a tal giuoco giocavano.

Lo podestà, che hae veduto andare molte persone in fretta di fuori, pensò che tali fusseno iti per prendere piacere, poi che giocare non poteano. Con intenzione tale piacer levare lor via, e comandato ad alquanti suoi famigli che a vedere andassero,