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CIII


L>o preposto e la brigata giunseno a Fano senza alcuno disagio, là u’ la sera stenno con piacere fine a l’altra mattina che ’l preposto a l’altore comandò che una novella dica fine che giunti seranno a Pesale, ma prima dica <una> canzone. Il quale ubidendo disse:

«Le dilizie qua giù a voi mondani
tendon molti lacciuoli
ai qual’i peccatori rimagnon presi.
Tu vedi giù scender se tu sali;
se scendi, a che ti duoli?
E ognuno a questa legge atener dési:
che monta aver anni più che mesi
poi che rimagnon co’ corpi morti?
Al povor, canzon, fà che si conforti».

E ditta, disse: «A voi, omini ricchi che l’avarizia vi tiene stretti intanto che quello che di necessità tener dovete, per tal vizio fugite per la spesa non tenere, ad exemplo dirò una novella in questo modo, cioè:

DE AVARITIA MAGNA

Di maestro Pace medico in Pisa, avarissimo.

A>l tempo che la guerra era tra Firenza e Pisa, fu innella città di Pisa uno medico fisico nomato maestro Pace, di Barbaricina nato, per natura tanto avaro che spessisime volte non man-