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novella c 437

giovane che abino il diavole a dosso, e per la ricadia che mi davano, mi partì: che mentre io lavoravo venìa l’una e tolleami la zappa e dicea: — Questo non sta bene — ; e l’altra distendea la mano e scavava li erbucci che io messi avea, dicendo: — Questi non voglion qui stare — . Et era tanto questo affanno che io diliberai di partirmi. E quando me ne venni mi pregò il loro castaldo che se io ne li trovasse uno, che là lo mandasse». Muscacchio udendo le parole li venne innell’animo una voglia sì grande di trovarsi con quelle monache, comprendendo per quella andata poterli venir fatto il suo pensiero. E pensò niente dire a Nuto, perché fatto niente li verrebe, ma di trovare altro modo pensò.

E secretamente da Lamporecchio si partìo con una scura in collo, mostrandosi mutoro camino al monisterio ditto, dove quine per amicco chiedea da mangiare. Il castaldo delle monache, omo di tempo, lo vede, con amicchi lo chiama innel chiostro, e datoli mangiare, uno legno che Nuto fender non potéo il castaldo al mutoro fendere lo fe’. Lui come giovano cosí fe’. E preso il castaldo piacere del mutoro, con uno acino al bosco lo menò e con amicchi le legna li fe’ tagliare e al monistero portarle. Et avendo il castaido a far fare molte cose, più giorni lo tenne dandoli ben da mangiare e della fatica assai.

Avenne che un dì la badessa lo vidde dimandando chi era, e ’l castaldo disse: «Costui è uno mutolo povero, che venendo per limosina le l’ho fatto et holi fatto fare molte cose che bisognavano; e penso se saperà lavorare che se n’arà buono servigio; et anco perch’elli è mutolo non potrà queste vostre monachette mottegiare». A cui la badessa disse: «In fé di Dio tu dici il vero, et è bene che noi lo ritegnamo; e tu fà che li dii qualche cappellina vecchia». Muscacchio, che presso era quando la badessa ciò dice, infra se medesmo disse: «<Se> costà dentro mi merete, io vi lavorerò sì il vostro orto che mai sì bene non vi fu lavorato». Lo castaldo domandando con cenni Moscacchio se quine dimorare volea, lui con cenni disse sì; imponendoli che l’orto lavorasse e’ poi andò a far suoi fatti.

Et avendo alcuno dì incominciato a lavorare l’orto, le monache comincionno a farli noia come soleano a Nuto fare, dicendoli