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novella lxxxxviiii 431

nomato Azzo de’ Pulci, omo di assai buona pasta e con questo molto vago d’usare con femine. E capitato solo — senz’altra compagnia però che non avea moglie — a Ancona, dove quine prese una fantesca di mezza età nomata Giorgiana, colla quale, oltra l’altre massarizie ch’ella facea con Azzo, alcuna volta carnalmente usava. E non stante che Azzo con Giorgiana spesso si trovasse, piacendole alcune donne anconese, con Giorgiana trovava modo spesso d’averne quando per denari e quando per amore; con tali Azzo si dava piacere né altra mercantia parea che in Ancona facesse se non in darsi piacere.

E stato Azzo ad Ancona più tempo, e con lui Giorgiana, divenne che ’l Duca d’Atene di Firenze fu cacciato; per la qual cosa Azzo deliberò in Firenza co li altri ritornare. E menato seco Giorgiana a Firenza e stato alquanto tempo, fu Azzo costretto da’ suoi parenti a prender donna; per la qual cosa Giorgiana convenne lassare, et ella se n’andò a Vinegia dove quine si puose a stare per fante. Avendo Azzo preso donna e dato alla massarizia, come pogo pratico di mercantia diliberò andare a Vinegia, poi che colla donna sua stato fu più anni. E messosi fiorini v cento novi in borsa, caminò verso Vinegia per quelli spendere in qualche buona mercantia.

Giunto Azzo a Vinegia e statovi alcuno dì in uno albergo presso a San Marco, venendo il sabato dove gran mercato di più cose in sulla piazza di San Marco si fa, Azzo che tante belle cose vede, non sapendo pensare qual mercantia facesse per lui, domandava delle perle di pregio mostrando quelli fiorini v cento nuovi, dicendo che quelli volea spendere. E non acordandosi, andava provedendo gioielli robbe fregi speziane, et a tutti quelli fiorini v cento mostrava e con neuno si sapea acordare.

Era in Vinegia una Giorgiana di anni xv, meretrice — la quale per madre e per padre fu d’Ancona — , in una contrada dove molte suoi pari si riduceno a guadagnare per servire ad altri e quine ’ve molti rofiani co’ loro dimorano, presso a Rialto in una via assai a quel mestieri atta.

Vedendo questa giovana quelli fiorini che Azzo andava a un giovano del mercato mostrando, fra sé disse: «Se io avesse