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cognoscenti del paese di Firenze che ne mettesser loro alle mani alcuni con proferire buon soldo, et andati alcuni per sentire di tali capi, scognosciutamente si trovonno in Firenza dove molti macontenti ve ne trovonno e che volentieri si serebeno partiti da Firenze se avesseno potuto la lor vita francare altro che per via di soldo o d’altro mestieri che a loro fusse messo innanti.

Et infra gli altri che in Firenza fusse malcontento, fu uno de’ Peruzzi nomato Folaga, omo di smisurato corpo che non si serè’ sazio di un paiuolo di maccaroni, tanto francamente si portava in sì fatte guerre, né miga si sarè’ mosso per l fanti quando sei ponea in cuore. E sentendo Folaga d’alcuni come lui malcontenti e di gagliardia di pari quello che il comune di Pisa cercava, di voler caporali valenti per contastare al comune di Firenze, pensò voler questo procaccio fare con uno suo discreto amico nomato ùil Tromba de’ Salviati di Firenza nato.

Et avutolo in secreto, disse: «O Tromba, io vorrei che noi procacciassemo d’andare al servigio di Pisa, però che io sento che vogliano omini da fatti e nimici di Firenza, e tu sai quanto io sono valente che sai che a tutte le mischie che stato sono, sempre quando ho mangiato abiamo poi largamente bevuto. E non so chi possa meglio servire questo fatto che noi due». Tromba, che non meno che Folaga era valente, dicea: «Io sono contento di tale soldo prendere; e però è bene che noi parliamo con certi secreti che ci sono venuti da Pisa e dichiamo loro che non potranno trovare in Firenza né altro’ ii più valenti né arditi di noi. Ma ben dichiamo loro che di Firenza non ci cavino a un’ora, però che se la comunità di Firenza lo sentisse che tanta fortezza n’uscisse quanto è la nostra, che agevilmente lo comune di Pisa non ci potrebbe avere. E però è bene che di tutto s’informi chi ci è venuto». Folaga disse: «Và e menamelo et io li parlerò alto per modo che c’intenderà».

Tromba, che volontà grande ha di provarsi della persona, subito trovò quello che strettamente a Firenza andato era, dicendoli: «Folaga de’ Peruzzi, omo di gran virtù, ti vuol dire alquante parole di secreto che altri che noi e tu vogliamo che ci sia». L’amico andò con Tromba dove Folaga trovonno, che per esser più ga-