Pagina:Sercambi, Giovanni – Novelle, Vol. I, 1972 – BEIC 1924037.djvu/418

418 g. sercambi

Franceschetta vergognosamente le disse: «Io non l’userei dire». Monna Ciandina disse: «Poi che se’ venuto a tanta pratica, ti dico che mi dichi l’animo tuo». Franceschetta prese vigore e disse: «Madonna Ciandina, io vi prego che vi piaccia che io con voi carnalmente mi goda e che diate l’ordine al modo che tener debbo».

Monna Ciandina, che volontà avea di trovarsi con lui come trovata s’era con delli altri, disse che a lei piacea che lui di le’ prendesse piacere, ma l’amaestrava che tenesse si cauti et onesti modi che Scarsino non se ne possa acorgere: «E perché sii avvisato d’onde entrar dèi, ti dico che ti conviene montare in su uno muriciuolo che è dirieto apresso alla finestra della camera; e per la finestra in camera enterrai, e quine ci porremo dare piacere prima che Scarsino sia venuto a dormire, però che ogni sera dimorano in bottega sotto quella camera a tenere il giuoco più di vi ore. E come Scarsino serà per venire, avendo io chiuso l’uscio della camera te ne andrai d’onde venuto serai».

Franceschetta, che intende il luogo e quello ha proveduto che era molto agevol cosa a fare, disse: «Et io verrò stasera; et acciò che io non possa esser sentito, io non arò scarpe ma in puntali di calze verrò per andare più leggieri». Era questo Franceschetta della persona gagliardo in tutte le cose, e con una spada in mano arè’ fatto vergogna a più di iii; e con questo, corrente et ardito. La donna lieta steo fine alla sera.

Venuta l’ora data, Franceschetta saglito su per lo muro, innella camera intrato, dove trovò monna Ciandina aparecchiata, con cui Franceschetta si diè sommo piacere più volte prima che Scarsino si partisse dal gioco. E venuta l’ora che Scarsino a dormire se ne volea andare, chiuso e’ l’uscio a quelli che v’erano e montato la scala, monna Ciandina che Franceschetta avea di sopra fornendo il suo fatto, intanto che Scarsino giunse alla camera la donna s’avea levato il carico da dosso. Partitosi Franceschetta e per la finestra escito, la donna a Scarsino aperse.

E tornato Franceschetta a casa del padre avendosi dato piacere e diletto con monna Ciandina, et innell’ultimo pensando che Scarsino vel dovesse aver trovato, dicea fra sé: «Io non vi resterò omai tanto che a si stretta ora mi coglia». E passata la notte,