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504 g. sercambi

scendo la terra esser ben posta sì per la sua stanza sì eziandio per le circustanze, pensò fare molti denari. E capitato in uno albergo e secretamente domandato delle condizioni delli omini di Diecimo e simile delle donne, fuli tutto ditto; per la qual cosa lui avea tutto a mente.

Or perché di tutte le particelle e cattività che il ditto frate Bonzeca fece <sarè’ lungo dire>, io ne dirò una delle c e più in Diecimo ne fece. Et infra l’altre che io hoe intenzione per nostra novella contare si è questa che ora vi dirò: che essendo informato di uno giovano nomato Cilastro — omo più tosto a voler di quello del compagno che del suo ad altri dare, e molto scarso e con questo buono procaccino — , che ogn’anno si vendea suoi x o xx porci salati e così campava sua ventura; e quello anno con gran fatica Cilastro avea insalato da mi porci. E perché li parea che fusseno assai piccola provenda, avendo comandato a una sua moglie giovana nomata Bovitora, assai materiale e di pasta grossa, che di quella carne non toccasse però ch’ella era promessa e serbavala a marzo, Bovitora, udendo dire che la carne serbava a marzo, di quella non toccava.

Lo frate, che tutto hae inteso, pensò di voler avere quella carne. Et apostato che Cilastro in Diecimo non era — ito in Garfagnana per suoi fatti — , s’andò un pogo diportando verso la casa di Cilastro. E come è apresso alla casa, vidde Bovitora che si lava in via. Domandatola se figliuolo avea, ella disse di no, ma che volentieri ne vorrè’. Lo frate disse: «Or non avete marito giovano?»> Bovitora dice: «I’ ho bene marito giovano, ma non giova». Lo frate dice: «Oh, con altri setevi provata?» Bovitora dice: «Sì, più volte e non mi vale». Lo frate disse: «Se non che a me non è molti mesi che, per voler far impregnare una, me ne fu data tanta penitenzia che in fine avale la sento, io farei che voi impregnereste». Bovitora dice: «Deh, per Dio insegnatemelo acciò che io possa aver qualche figliuolo!» Lo frate disse: «Per certo, donna, io ti cognosco esser di tanto, se qualche figliuolo avessi serè’ poi papa e tu saresti la madre del papa, tanto mi pare che saccente sii». Bovitora, crescendoli la volontà de’ figliuoli, credendo che papa fusse, disse: «Deh, frate, insegnatemi la medicina». Lo frate disse: