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G>iunti al mezzo il camino di Scariotto dove la brigata si rinfrescò di vantagio, e poi il preposto comandò <a l’>autore che una novella dicesse per la via che resta. L’altore rivoltatosi disse: «A voi, donne grosse di pasta, che andate credendo alle falsitadi che tutto dì si fanno, io dirò ad exemplo una novella fine che a Scariotto stasera saremo; in questo modo:

DE MALITIA IN INGANNO

Del preditto frate: avendo ricevute di molte bastonate in quel di Pisa, venne in quel di Lucca per far simile arte.

C>ome avete udito innella precedente novella di quello frate d’Ascoli, e come fu guarito delle bastonate ricevute in quello di Pisa pensò dover trovare in quello di Lucca omini e donne non meno matte che monna Ricca di Valdiserchio. E partitosi dello spidale, il ditto frate Bonzeca si dirizzò verso il ponte Sanpieri presso a Lucca a du’ miglia, con intenzione di rubare per qualche modo meglio li venisse. E perché il nome che tenuto avea s’era già sparto, dicendo: «Uno frate di sant’Antonio ha fatto tale cattività», pensò non come frate seguire lo suo mestieri, faccendosi indivino e medico. E passando presso a Lucca, senza entrare in Lucca camino verso Moriano faccendo suoi esperimenti di parole, campandosi la vita fine che giunto fu innella villa di Diecimo, sottoposta al vescovo di Lucca, innella quale il ditto frate pensò poter l’arte sua dello ’nganno seguire, parendoli le donne simpliciotte et anco parte delli omini assai mentagatti. E cogno-