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novella lxxxviiii 389

quando fu per lassarsi andare, credendo andare in sul terreno li venne andato innel tinello della vescagine. Bovitoro, che si vede invescato, volendosi colle mani aiutare più s’invescava, per modo che non avea balìa colle mani né co’ piè di potersi aiutare né di quello tinello uscire, ma come se chiavato vi fusse, stava sodo. Bellucco suo fratello vedendolo a tal partito, volendoli aiutare, per le spalli il tirava: e niente valea.

E stando in tal maniera, apressandosi il dìe, Bovitoro disse a Bellucco suo fratello: «Fratel mio, io veggo che morto sono; e se qui sono trovato, a me converrà confessare li furti fatti e con cui; per la qual cosa mi converrà te nomare, e veresti a dover perder la persona, né mai i nostri figliuoli arenno onore. E pertanto ti dico, poi che a tal partito sono che campare non posso, e per scampare te e la robba e per l’amor de’ nostri figliuoli, che tu mi levi la testa acciò che cognosciuto non sia; e per questo modo tu camperai e la robba, et i nostri figliuoli non aranno vergogna». Bellucco, che ha udito il suo pericolo, vedendo che ’l fratello campar non può, subito con uno coltello il capo dalle spalli al fratello levò e quello ne portò col pianto a casa. Li figliuoli de l’uno e dell’altro vedendo pianger Bellucco, non sapendo il perché, comincionno eziandio li fanciulli e le donne a piangere.

La mattina levato Agustino e trovato quello senza capo in un tinello, lo podestà subito <andato> a vedere, fatto prendere quel corpo, non potendo sapere chi si fusse pensò doverlo fare portare per la terra, pensando che coloro di chi parente fusse dovessero piangere; imponendo al suo cavalieri che quine u’ sentisse pianger cercasse, che di quella casa il corpo sarebbe.

E fattolo puoner in su una carretta, con uno tamburo innanti per la terra fu portato. E quando a casa di Bovitoro il carro fu arivato, il cavalieri sentìo piangere donne e fanciulli: subito saglito le scale dimandando quelle donne perché piangevano, loro che niente sapeano disseno: «Noi piangiamo perché Bellucco stanotte tornò molto piangendo». Lo cavalieri disse: «U’ è Bellucco?» «Oh», le donne e’ fanciulli disseno, «èglie in camera». Bellucco, che sente la famiglia dimandare il piangere, pensò subito potersi scusare per certo modo. E preso uno coltello, in sulla mano si