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novella lxxxviii 387

vano, e molti dalle fiere ne funno morti. Ultimamente, più di lx diliberonno intrare innel palagio stimando che quine entrar non si dovesse.

E la contessa messe le guardie intorno, ella intrata dentro co’ resto delle brigate e con tutti li cani, intanto che venendo ristringendo il bosco fine al palagio andò, avendone di fuori presi più di c e dentro più di xl, e più di l ne trovonno dalle bestie esser morti. E giunta la contessa al palagio e vedendo li malandrini in quello essere, subito fe’ mettere fuoco innel palagio. Li malandrini vedendosi a mal partito, parte se ne gittarono dalle finestre e presi funno, et alquanti n’arse dentro innel palagio. Et avutone vittoria, tutti quelli che presi avea, così <i> feriti come i sani e quelli che le bestie aveano morti, intorno a quel bosco li fe’ apiccare; sì che più ccl ladri quella contessa prima che si partisse apiccar fe’, fra’ quali ve n’erano gran parte delle suoi terre gentili omini e d’altre condizioni. E tornata in suo paese, tutto ciò che tali ladri aveano d’imobile atribuìo alla sua camera.

E fu la ditta contessa, per la sua giustizia, per tutta la Francia e per quel paese lodata; e d’alora innanti per quella via andare si potéo con oro in mano senza esser offeso.

Ex.º lxxxviii.