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novella lxxxvii 503

di Dio l’aviano. Il podestà dice loro: «Or sonvi dati ducati per l’amor di Dio?» Ellino diceno: «E’ ci è dato monete e noi poi ne facciamo ducati». Lo podestà disse: «Qual cambiatore ve li ha dati?» Coloro disseno: «Ogi uno domane un altro». Lo podestà adirato disse: «Traditori, voi dovete essere stati quelli che Giannozzo da Firenze avete ucciso!» E subito fattoli cercare ciò che a dosso aveano, trovò loro più di viii cento ducati et alquanti piccioli. Lo podestà, vedendo questi denari, disse: «Ladri, voi nol potete negare!» E fatto loro alcuno tormento, confessonno loro esser stati quelli che Giannozzo morto e rubato aveano.

Lo podestà senza indugio mandato per lo procuratore de’ parenti di Giannozzo offerendo loro li ducati trovati come la condanagione sarà letta, e subito fatto stracinare i mafattori fine a’ luogo dove Giannozzo fu morto, e quine a un paio di forchi li fe’ apiccare et al procuratore delli eredi li ducati ristituitte.

Ex.º lxxxvii.