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novella lxxxvi 375

lona a que’ denari: certo veruno ve ne troverai per te, però che Veglio n’avea pochi a consumare!).

E durando la guerra tra que’ du’ re e non potendo venire a pace, per alcuni mezzani cercato l’acordo e non trovandolo se non con patto che lo re don Alfons desse Marzia sua figliuola bellissima di anni xv per moglie a re Celletto — il quale era pagano e vecchio di lx anni — , e altramente tal pace far non si potea; lo re di Spagna, vedendo che la pace far non si potea, arè’ consentito, per poter aver pace, di primo tratto, ma per non vituperarsi pensò di farlo assentire a Marzia sua figliuola; dicendole che pace far non si può se ella non sta contenta d’essere sua moglie, et aconsentendo, la pace serà fatta. Marzia, che ode quello che udir non volea, disse: «Padre, della pace fate come vi pare; di me faite quello che pare a me, e di tal marito non mi ragionate». Lo re isdegnandosi contra la figliuola minacciandola se non farà a suo senno che al tutto è disposto che moglie sia de’ re Celetto, Marzia donzella al padre niente risponde e pensa fuggire tale marito.

E subito a uno cavalieri de’ reame il quale l’avea più tempo amata, nomato messer Amon, narrò quello che il padre di lei far volea, dicendoli che se lui può trovare modo d’esser in corte di Roma per fare la dispensazione tra le’ e lui (perché era suo cusino) che altri che lui non l’arà. Messer Amon contento disse: «Io son presto». Marzia disse: «A queste cose vuole nuovo ordine: acciò che mio padre isforzosamente non me ne mandasse in Granata, e’ serà di bisogno, poi che <’l> vescovo di Tolletta è morto, che quelli calonaci facesseno elezione di me, et io a modo di vescovo a Roma caminerò e voi verrete meco; e faròmi chiamare il vescovo Marsilio». Messer Amon dice: «Voi avete ben pensato; et io arò subito li voti, e voi v’aparecchiate di quelle cose che vi piace e’ denari da spendere». E subito camino in Telletta e da’ calonaci ebe che Marsilio fusse vescovo, dicendo questo Marsilio esser suo nipote.

Fatto la elezione e le carri, ritornato messer Amon in Sibilia a Marzia aparecchiandosi per poter caminare; e mentre che tale aparecchiamento si facea, vennero léttore per fante proprio da