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di freddo si morìa; e più volte innella nieve fu per affogare, ma pur la gioventù lo facea forte. Dando a caminare in qua e in là, senza che lui s’acorgesse arivò al castello del vescovo, là u’ il suo fante la sera era intrato. E non vedendo aperte le porti né casa di fuori, e nievicando forte e ’l freddo grande, non sapea che farsi, ma pur per non assiderare andava intorno al castello. E veduto uno sporto di una casa sotto il qual nieve non era, se non alcuna volta il vento ve ne mandava alquanta, essendovi un poco di paglia, pensò meglio quine stare che altró’: posto che d’ogni lato male stesse, pur quine s’aloggiòe.

Era quella casa del vescovo innella quale dentro vi tenea una gentile giovana nomata Divizia, la quale alcune volte dava al vescovo consolazione. Et essendo, la sera che Castagna era sotto il portico alogiato, venuto il vescovo innel castello per volere con Divizia prendere piacere, avendo a lei fatto asentire la notte con lei volea dormire, subito Divizia fe’ uno bagno aparecchiare acciò che ’l vescovo e lei quine bagnare si potesseno, e fatto onorevilmente da cena di buoni capponi et altre vivande. E mentre che tale aparecchiamento la donna avea fatto, sopravenne al vescovo una léttora poi che la porta del castello fu serrata, che subito il vescovo fuora cavalcasse per certi fatti di grande importanza; per la qual cosa il vescovo, montato a cavallo, fuori uscio et a Divizia mandò a dire che la sera non lo aspettasse ma che altra volta verrè’.

Divizia, che avea aparecchiato il bagno dell’acqua calda e quello che tra le gambe porta, fu malcontenta, dicendo a la fante: «Poi che ’l vescovo non ci viene, almeno il bagno fatto lo vo’ per me usare». E scesa la scala è venuta in bottega dove lo bagno era aparecchiato, là dove era un uscio che Divizia ne teneva le chiavi perché alcuna volta di notte il vescovo quine entrava. E stando in bottega Divizia e la fante, sentendo lamentare Castagna, il quale dicea: «O santo Giuliano, or sono queste le promesse che m’hai fatte? A dire che io abbia oggi auto il mal giorno e stanotte male albergo!»; Divizia, che questo ode, aperse l’uscio, disse alla fante: «Sappi chi è quello che così si lamenta». E preso un lume uscio fuori e vidde il giovano nudo: la fante il domanda,