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LXXVIIII


Ditta la piacevole novella e la brigata riconfortatosi di buon confetti e grechi, è ditta alcuna canzonetta in questo modo:

«Io fui già rusignolo in tempo verde
e con dolce cantar seguì amor tanto
che giunsi ove ’l fischiar si muta in canto;
così mutai per l’accidento verso.
Or viver cerco e non curo fatica
per non venire a mercé della formica.
Chi vuol senza fallir venire in tempo,
le cose dé far l’uom secondo il tempo».

Dapoi ’l preposto comandò a l’altore che una novelletta dica e poi si ceni, e senz’altro fare si vada a dormire perché la mattina di buon’ora si possa caminare. L’aultore presto a ubidire disse:


DE MULIERE ADULTERA ET TRISTITIA VIRI

Di Cazzutoro e monna Dolciata, donna di Vespa di Saminiato.


Innella terra di Saminiato al tempo che messer Johanni dell’Agnello n’era signore, fu una donna d’età di anni xxvi nomata Dolciata, donna di un artefici nomato il Vespa, del quale ella avea uno fanciullo piccolo a petto. E perché naturalmente le donne sono vaghe di cose nuove e talora mutar pasto, le venne voglia un giorno vedendo un giovano nomato Cazzutoro, pensando che