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34 g. sercambi

a sera et anco perché lo re fusse piú certo della sua entenzione) acostandosi alla reina e faccendo a quella aprire le gambe, co’ lume dimostrò a ciascuno lei esser femina. E cosí andò a ciascuna dell’altre donne.

Giunto il medico alle camberiere e vedutane una infra l’altre tener le gambe molto chiuse, comandandoli che quelle aprisse, lei pure stringendo, la compagna che da lato l’era disse: «Or come, non pensi tu ubidire il nostro medico? E non credi tu che altri abia così caro lo suo onore come tu lo tuo?» E aperse le braccia: afferrandoli le cosce, le gambe aperse. E come quella l’ebbe aperte, subito li uscio dinanti uno pasturale che sarè’ stato sufficente a ogni gran prelato. Lo medico co’ lume acostandosi e trovando questa cameriera con sì fatta massarizia e così fatto manico, per lo qual il ditto medico comandò a madonna la reina che conducesse la sua cameriera dinanti a’ re col manico in mano. La reina costretta e di paura tremante, in presenzia di tutte le donne e di quelli omini condusse a’ re la sua cameriera. Lo medico domandò tal cameriera d’onde fusse e di che nazione. Lui rispuose ch’era dell’alte montagne, nato di vile condizioni. Allora il medico disse: «Santa corona, questi è quello ramarro che ha giaciuto colla vostra donna reina». Lo re vedendo tal fatto, subito, senza rivestirli, senza alcuna cosa, in presenzia di tutta la corte e del populo in sulla piazza li fe’ insieme ardere. E così morinno.

E fatto tale giustizia e fatti rivestire ogni persona, incominciato i’ re a prender conforto, richiesti tutti i medici della terra per dare a’ re confezioni ristorativi, in poghi giorni il ditto re fu sano et in buon punto e fresco più che rosa di magio.

Lo medico nuovo, sentendo la sanità de’ re, parlò colli imbasciadori dicendo: «Ogimai è tempo che io me ne ritorni in mio paese, e per merito io vi voglio pregare che dichiate a’ re che mantegna la promessa e ’l sacramento fatto». L’imbasciadori se n’andorno a’ re e disseno: «Santa corona, lo medico ci ha ditto che vorrè’ che voi li atenesse la promissa e ’l sacramento fatto, e vuole che in presenzia di tutta la vostra corte, donne e cavalieri, li facciate quello che a voi chiederà». Lo re rispuose: «Volentieri, ma ben sono male contento che sì valente omo et assai giovanetto se ne