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novella lxxv | 331 |
che non volse l’avesse. Turello disse: «Io non posso fare senza fuoco: la fante, per aver molta cenere, a diletto mi consumerè’ le legna e potrè’mi disfare, ma non avendo la cenere non farà magior fuoco che bisogni. Et a voi, Franceschino, dico:
Sia l’uomo esperto e savio quanto vuole,
che sappia come sa il matto ove li duole».
Franceschino, che ha udite le belle ragioni, disse: «Omai ti terrò per savio, che hai rimediato alla malizia della fante». Né più a Turello disse di cosa facesse.
Ex.º lxxv.