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novella lxxiiii 327

E missosi il sacco pieno in collo credendo fusse uno omo e fuor di casa uscito et al fiume della marina portandolo — avendo prima ditto a Fruosino che a persona non apalesasse la morte fatta — , e come Taddeo volse aprire il sacco, Lomoro sopragiunse e disse: «Compare, torniamo indrieto, però che cotesto è il nostro porco»; e tutto racontò.

Fruosino, avendo veduto l’amico perfetto, pensò dovere li altri abandonare e solo atenersi a quel del padre et intendere alla massarizia. Li amici di boccone la notte stenno sospesi; la mattina si trovano con Fruosino pensando che a desnare li menasse, Fruosino disse: «Io non vo’ ogimai vostra domestichezza». Allora, pensando fusse stato vero la morte ditta, disseno: «Noi t’accuseremo al podestà che tu hai morto uno». Fruosino più cognove coloro non esser suoi amici; e per farli certi disse: «lo l’ho morto e possovelo mostrare». E menòli in bottega sua, là u’ mostrò loro il porco e racontò loro la loro amicizia esser da nulla.

E d’alora innanti Fruosino più tale amicizia non volse, ubidendo il padre.

Ex.º lxxiiii.