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LXVII


L>a brigata giunta in un borgo presso a Napoli xxv miglia in su l’ora del desnare, et aparecchiato per la brigata, con piacere desnaro cose da sabato in abundanzia. Et alquanto stati in piacere, lo preposto disse a l’altore che non spettasse istormenti né danze s’adoperino, però che per lo giorno non erano onesti; e pertanto comandandoli che una moralità dica e poi una novella seguisse, quando aranno un pogo dormito, fine alla cena, l’altore, spettato il tempo, si voltò a la brigata dicendo:

«Canzon, tu te n’andrai pur dietro a’ ghiotti
non curando dispregio
di loro a te per tu’ lor dispregiare,
e a lor dirai con piacevoli motti
ch’ai petto non pon fregio
altrui di gloria il morbido mangiare:
ma dé i dolci cibi dispregiare
ch’in vita star sempre ama,
cercando per vertù acquistar fama».

E poi disse:


DE EBRIETATE ET GULOSITATE IN PRELATO

Di prete Bernardo Busderla, prete di San Giusto in Lucca.


F>u nella città di Lucca uno prete nomato prete Bernardo Busderla, omo più tosto a comunicar vacche che dir l’officio, il