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LXIIII


D>itta la bella sentenzia udita da Salamone, li stormenti incominciaro sonare; le danze cominciate e venuti frutti e confezioni con vini grechi in abundanzia, e fatto alquante danz’e restati li stormenti, si puoseno a sedere e con vini e confezioni si confortarono. E dapoi il preposto comandato che l’altore una moralità dica e poi una novella fine che l’ora serà della cena, e voltosi l’altore alla brigata disse:

«In ogni stato si cognosce donna,
com’è vestita o nuda,
che si dimostri per costumi donna;
dirò io per questo che una sia donna
che ’l corpo in drappi chiuda
con feminili efetti e non di donna,
dichinandosi a quel che dé esser cruda?
No, ma dirò che contrafaccia donna,
che veste come donna
e falsa l’opra sotto questa vesta.
E dirò <donna> d’una poverella,
cui la natura bella
ha fatto, come ch’abbi vesta trista,
pur che conservi al mondo netta fama
e voglia sol di sé quel che legge ama».

E dipoi l’altore disse: