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mine, e simile Simone e Dianabella che la domenica vegnano a mangiare con lui; e con Simone invitò quello che gli avea ditto il difetto commesso. Fatto lo ’nvito, Dianabella, che di questo fatto niente sapea però che ’l marito niente l’avea ditto, allegra e baldanzosa a casa di Guerrieri andò col marito a desnare; e simile li altri omini e donne della casa.

E quando funno tutti a casa, Guerrieri chiamò da parte tutti li omini de’ Rossi, lassando Simone e ’l parente colle donne in sala. E loro entrati in camera. Guerrieri cominciò a dire: «A voi, fratelli e consorti miei: elli è avenuto che noi siamo per esser in mala guerra se non si provede, e di questo n’è colpa la figliuola di Michelozzo, Dianabella, la quale con Giacchetto Rucellai s’ha preso piacere; di che Simone suo marito se n’è acorto et ha ditto al padre il fatto, e parmi mal disposto o vergognarci per sempre mai o metterci in guerra con sì fatte case. E pertanto, se volete fare a mio modo, da tutti i pericoli camperemo con nostro onore, altramente saremo disfatti e vituperati». Udendo i consorti questo fatto, disseno: «Guerrieri, ordina, e noi seguiremo». Allora Guerieri disse: «Or non vi sdegnate di cosa che io alle vostre donne dica, però che tutto risultrà in bene». Tutti disseno: «Dì e fà ciò che a te piace».

Guerrieri, auto licenzia, uscìo di camera con tutti li altri, disse: «O voi, omini e donne, udite quello che io vo’ dire, e non abbia neuno a mal se io dico il vero. E però, prima che noi man giamo, vo’ sapere alcuna cosa». E voltòsi alla moglie dicendoli: «Vieni qua, puttana che sei, poi che io ti trovai farmi fallo mi sono acorto che anco vai cercando fallirmi, e sai tel perdonai». La moglie di Guerrieri volendosi scusare, e Guerieri faccendole mal viso disse: «Taci, puttana!» E poi si volse a tutte l’altre donne de’ fratelli et a ciascuna dicea per lo simil modo, intanto che vergognose tutte tremando, pensando de’ falli commessi altri se ne fusse aveduto, stavano chete.

E poi rivoltosi a Dianabella: «E tu, madonna la puttana, che a Giacchetto Rucellai t’ha’ fatto montare cento volte a dosso, noi vogliamo sapere la cagione perché ciò abi fatto, altramente noi incontenente t’uccideremo». Dianabella disse: «O Guerieri e