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278 g. sercambi

chi io sono: e vo’ che sappi che io non sono venuto per aver questo reame in signoria, ché troppo ho io e li altri che sono apresso a Dio magior signoria che non arè’ qualunca fusse signor di tutto ’l mondo; m’aciò che tu diventi misericordioso e pietoso Idio mi mandò. E però omai ti rendo la signoria l’onore e la tua donna, notificandoti che se farai i comandamenti di Dio, serai misericordioso e non crudele, mantenendo giustizia diritta, Idio ti perdonerà qui in grazia, et alla morte ti darà gloria; e faccendo quello che hai fatto, come una volta te ne ha tolta la signoria, così di nuovo te la tollerà facendoti servo del dimonio. E acciò che si’ certo chi è colui che tali cose per parte di Dio t’ha ditto, ti dico io esser l’angelo suo». E sparito, subito la moglie lo ricognove e tutta la famiglia.

Astulfo avendo veduto e sentito, subito mutato d’intenzione divenne il più misericordioso benigno che mai re fusse, e comandò che di presente la Magnificat si dovesse di continuo cantare a voci elte con canto, e cosí s’oservò. E da quel tempo innanti lo re Astulfo fu per vertudi riputato mezzo beato.

Ex.º lxi.