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novella lviii 257

speranza li era fallita), pensò di maritare queste sue figliuole a tre mercanti e gentili uomini di Vinegia, con dare a ciascuna di dota ducati vi mila. E maritate che l’ebbe, tenendo il ditto ser Piero una servigiale in casa la quale servìa, e per questo modo dimorò ser Piero più anni essendo alcune volte invitato da’ suoi generi e dalle figliuole.

E dimorando in tal maniera, il ditto ser Piero pensò volere quel resto di denari che a lui erano avanzati dividere tra le sue figliuole. Et un giorno invitò tutte suoi figliuole e’ generi, dicendo loro: «Figliuoli miei e figliuole miei, a me sono rimasi alquanti denari, et omai non sono certo a fare mercantia perché sono vecchio, e non debbo ogimai tenere famiglia. E pertanto, se a voi è in piacere ch’io con voi torni a mangiare mentre che io vivo, vi darò quello hoe di denari; e vestimenti non vi chieggo, però che molti me n’ho serbati. Et in casa mia mi tornerò a dormire». Le figliuole e’ generi udendo nomar denari, desiderosi quelli avere, disseno che a loro piacea, che mai non li verranno meno, faccendo gran proferte. Ser Piero, pensando che atenessero quello prometteano, trasse di uno suo arcibanco ducati xxx mila, riserbandosi a sé poga moneta (circa la valuta di ducati c per poterli spendere alcuna volta in malvagia o in alcuna confezione), e fatto de’ ditti xxx mila ducati tre parte, dandone a ciascuna delle figliuole x mila, le figliuole e’ generi contentissimi, desnaron con allegrezza: or dicendo tra loro che uno mese tornasse con l’una et un altro coll’altra, e così seguisse fine alla morte.

E principiando dalla magiore il primo mese e poi alla seconda e poi alla terza, livrò li tre mesi. Tornando a la prima, la figliuola quasi malinconosa lo padre ricevéo. Lo padre dicendole che malinconia avea, le’ disse: «Perché ’l mio marito vorrè’ alle volte mangiar più tosto che voi non tornate». Il padre, che già vede che la figliuola magiore della sua ritornata portane dolore, fra sé disse: «Se l’altre mi facesseno tal viso, io starei male». Nondimeno il mese ristette. E passato il mese, a la seconda ritorna. < . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . > già un medesmo modo, dicendo ella: «Il mio marito non vorrebe mangiar sì tosto come voi». Il padre, che ode e non può altro dire,