Pagina:Sercambi, Giovanni – Novelle, Vol. I, 1972 – BEIC 1924037.djvu/253

LVII


Ditta la piacevole novella e intesa la bella sentenzia, lodando David e Salamone di quello aveano fatto, subito li sonatori cominciarono a sonare. Le damigelle e’ damigelli prese le danze, danzando con quelle onestissime vòlte e tanto acostanti a’ suoni che ogni persona ne prendea piacere di sì onesto ballare, dando l’una brigata a l’altra l’agio di riposarsi, e simile li stormenti faccendo danze nuove. E quando ebbeno alquanto danzato, per rinfrescamento li servidori aportonno di belle cerage e perfettissimi moscatelli. E mesciuto e rinfrescatisi, lo preposto comandò che la brigata io si mettesse a sedere, e a l’altore comandò una bella novella per passar tempo con piacere. L’altore, presto a ubidire, rivoltòsi alla brigata dicendo:


DE NATURA FEMTNILI

Di monna Bambacaia, che diè sentenzia della donna presa:
Ranieri da San Casciano non la volea che dicea
non esser pulcella.


Nella città di Pisa fu uno nomato Ranieri da San Casciano, giovano e ricco, il quale talora la volontà li montava più che ’l senno. Non avendo moglie e da’ parenti stimolato di prenderne, dicea: «Chi mi volete dare?» Loro rispondeano: «Quella che vuoi, che abile sia a noi poterla avere, e serà pulcella». Dice Ranieri: «Poi che siete contenti, io ne prenderò; ma ben vi dico che se io li troverò che non sia pulcella, io non la ripiglierò come alla sua casa ne l’arò mandata». Li parenti, che odeno Ranieri, dicono: