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LIII


Giunto a l’albergo il preposto e la brigata colla dilettevole novella ditta, aparecchiato da desnare e desnato, rivoltatosi a l’altore disse che una novella dicesse per lo camino tanto che la brigata a Spoleti seranno giunti. Al quale l’autore disse di farlo: «Ma ben vorrè’ dire prima qualche moralità». Lo preposto contento, l’autore disse:

«Io, Accidia niquitosa e vile,
fo miseri e taupini tutti i miei,
trista nel mezzo de’ buoni e de’ rei».

E poi l’altore voltatosi alla brigata dicendo:


DE PIGRITIA

<De> lo re Sparaleone di Portogallo, vilissimo.


Lo re Sparaleone di Portogallo ebbe in sé tanta viltà un certo tempo, che ogni ingiuria che si facea innel suo reame senza punirla si passava; e non che si lassasseno impunite le ingiurie d’altri, le suoi ingiurie che tutto dì ricevea, per lo simile modo lassava passare. Et era a tanto venuto che qualunca persona avea alcuna malinconia, tal malanconia sopra de’ re la vendicava. E per questo modo durò gran tempo.

E stando lo ditto re Sparaleone per tale maniera, divenne che una gentildonna di Guascogna, nomata madonna Isabetta donna di un gentile conte, andando in pellegrinagio et arivata innelle