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232 | g. sercambi |
mia donna e famiglia»; e pensò, subito come fusse a casa, far fare la richiesta di tutti e comandare che nudi si spoglino. E prese cumiato da Cosmal avendolo molto acomandato; e così ritornò Allesandro al suo palagio.
Come fu giunto, fe’ la richiesta di tutti. E venuti, comandato che Orsina si spogli, ella cominciò a dire: «Or che vuol dire questo? Imperadore, sete impazzato che volete che alla presenzia delli omini mi spogli? Or perché non mel dite in camera, tra voi e me?» Allesandro dice con mal viso: «Io ti dico che subito ti spogli!». La ’mperadrice per paura spogliatasi, Allesandro comandò a l’altre donne e damigelle che nude si spogliassero; e per paura ognuna si spogliò, salvo la cameriera di madonna Orsina. Allesandro disse: «E tu perché non ti spogli?» Ella trovando certa scusa come alcuna volta trovano le donne, dicendo: «Io ho il mio male delle calende», Allesandro disse: «Spogliati!». Ella, costretta dal timore, si spogliò; e’, trovato costui esser maschio il quale colla imperadrice si giacea, non potendo tal puzza sostenere, lui e la donna fe’ morire.
Aristotile, sentendo la giustizia fatta della donna malvagia e della cameriera, scrisse ad Alesandro che lui era al suo comando. Allesandro, auto lettera d’Aristotile, subito mandò per lui e più che mai l’amò et onoròllo. E per questo modo il savio Aristotile si vendicò della malvagia Orsina per lo suo sottile intelletto e sapienzia.
Ex.º li.