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228 g. sercambi

«O Aristotile, io so e veggo che voi m’amate et ogni cosa fareste per me, et io così farei per voi, ma io sono stata tanto a novellare con voi ch’è l’ora che io debbo esser apresso a mia donna venuta, e per avale non posso il vostro e mio dovere adempiere, e però piacciavi star contento. Et in segno di buono amore, questo vi posso fare: che un bacio voi mi diate; e se il tempo il patisse, io farei il vostro e ’l mio volere; ma penso che madonna si vorrà levare». Aristotile, che ode, tutto desideroso s’acostò a Viuola: e subito ode gridare, dicendo: «Viuola, vieni a madonna». Viuola dice: «Aristotile, basciami, e domane serò qui a voi e daremo l’ordine a tutto». Aristotile acostatosi a Viuola e baciatola, Viuola si parte; Aristotile rimane con allegrezza sperando dare compimento al desiderio.

Madonna Orsina, sentito da Viuola tutto l’ordine dato, disse a Viuola: «Viuola, farai domane quello ti dico: tu anderai ad Aristotile, e dirai che tu sii contenta che elli abia a fare con teco, ma dilli che tutti quelli del tuo sangue, prima che siano state svergognate hanno cavalcato x passi quello che prima ha a fare con loro. Et io farò arai una sella et una briglia e con quelle aconcerai Aristotile e darai l’ordine d’esser con lui innel giardino dirieto alla mia camera, dicendo che quando io sono a dormire vegna; e tu alora li metterai la sella e la briglia e monterai a cavalcioni e così lo fà andare x passi». Viuola, che ode madonna Orsina, disse: «Madonna, io saprò tutto fare, e penso condurlo colle miei parole a far ciò che io vorrò».

Lo giorno sequente, madonna Orsina fe’ Allesandro richiedere che li piacesse venire alla sua camera doppo desnare perch’ella volea alquanto seco parlare. Allesandro, auta l’ambasciata, disse che volentieri anderè’, non sapendo la cagione. Madonna Orsina, essendo certa che Allesandro dovea a lei venire, disse a Viuola che andasse a fornire l’ambasciata con Aristotile.

Viuola subito andò in camera ad Aristotile e disseli che al tutto era disposta di fare la sua volontà, ma tanto li volea dire che se lui avea l’animo di oservare la costuma del suo lignagio, ella starà contenta che seco usi, altramente non potrà né elli né altri di lei poter aver efetto. Aristotile disse: «Che costuma hanno li tuoi